Cronologia

Anno 804
Primo ritrovamento della Reliquia del Preziosissimo, consistente in Sangue rappreso con terra del Calvario ed una spugna, di cui una particella fu portata dal S. Pontefice Leone III (venuto in Mantova) allo stesso Imperatore Carlo Magno in Francia nell’824. I Mantovani, nel timore dell’irruzione degli Ungheresi che minacciavano la Città, nascosero la reliquia.
1017
A custodia dell’Oratorio e delle Sacre Reliquie furono chiamati i monaci Benedettini.
1049
Su rivelazione dell’apostolo S. Andrea al pio Adalberto elemosiniere di Beatrice di Canossa, moglie di Bonifacio e madre della Contessa Matilde, avvenne il secondo ritrovamento della Reliquia. Il Vescovo di Mantova Marziale con molti altri Vescovi intervenne allo Scoprimento della Reliquia e Beatrice fece ricostruire il vecchio oratorio in forma basilicale e nel 1054 il Papa S. Leone IX recatosi a Mantova a riconoscere e venerare la S. Reliquia, consacrò la nuova chiesa coll’assistenza di circa cinquanta Vescovi, e nel ritorno portò seco una particella del Sangue.
1072
Il Pontefice Alessandro II in Mantova eleva il priorato dei Benedettini di S. Andrea alla dignità Abbaziale indipendente dalla famosa Abbazia di S. Benedetto in Polirone.
1055
L’Imperatore Enrico III, venuto ad adorare la preziosa Reliquia fece costruire una Cripta, dove furono deposte le Sacre Reliquie. Volle per sé una particella del Preziosissimo Sangue che portò in Boemia e di là fu trasferita in Fiandra nel Monastero appositamente eretto, dei Benedettini detto La Vigna ossia Weingarten ove si conserva tuttora.
1298
Per ordine di Bardellone Bonacolsi Capitano Generale di Mantova, si estrae dalla Cripta il Preziosissimo e processionalmente si porta per la città.
1354
L’Imperatore Carlo IV visita il Preziosissimo e concede dei privilegi.
1401
Per ordine di Francesco Gonzaga è resa accessibile la Cripta e si espone il Preziosissimo.
1459
Pio II viene a Mantova con 30 Cardinali, Prelati, Teologi e Ambasciatori dei Principi Cristiani per una lega contro il Turco. Sorse disputa sulla verità ed autenticità del Preziosissimo. Il Papa che si era raccomandato al Preziosissimo Sangue ottenne la guarigione della podagra.
1472
Per intercessione di Papa Sisto IV della Rovere (che era stato a Mantova nel 1459 con Pio II) venne demolita la Chiesa di S. Andrea, soppresso il Monastero ed Abbazia dei Benedettini, istituita una Collegiata secolare di Canonici con a capo la prima Dignità del Primicerio. Si erige dalle fondamenta (1472) l’attuale Basilica sopra disegno del prete fi orentino Leon Battista Alberti, celebre architetto al seguito di Pio II in Mantova. Essa ha forma di croce latina colla lunghezza di metri 105, e nelle braccia metri 65 e la larghezza della nave metri 20, non computato lo sfondo delle grandi cappelle, l’altezza di metri 30. La gran cupola fu aggiunta nel 1732 con disegno del Iuvara e alta dal piano della Chiesa metri 80 compresa la croce. Nello stesso anno 1472 Ludovico, Marchese di Mantova, grazie alla mediazione del Cardinale suo fi glio Francesco Gonzaga, istituisce la Collegiata di otto canonici, otto cappellani e quattro chierici, tutti benefi ciati, per la Ufficiatura e al culto.
1489
Alla «Compagnia del Preziosissimo Sangue dall’Abazia di S. Benedetto di Polirone Editto 19 7mbre 1489 vennero accordati molti favori».
1600
Per ordine di Vincenzo Gonzaga IV duca, la vecchia cripta è ingrandita di quattro quinti a forma di croce greca di metri 38 per 35 a volto sostenuto da 32 colonne di marmo.
1608
Il papa Paolo V istituisce in S. Andrea l’Ordine Cavalleresco del SS. Redentore nella circostanza del matrimonio del Principe Francesco figlio del Duca Vincenzo con Margherita Di Savoja.
1848
Dal 1844 era Primicerio Mons. Vincenzo Prati di Pietole. «Fu durante il suo regime e precisamente nell’anno 1848 che il reggimento Sigismondo avendo occupato ad uso caserma la Basilica, nella notte 9 Aprile per opera nefasta di alcuni acattolici ungheresi, di ebrei del distretto di Pest e pure anche con l’ajuto di alcuni prezzolati mantovani dopo molti sforzi poterono impossessarsi della Sacratissima Reliquia custodita in vasi d’oro di duecento oncie ciascuno (pregiato lavoro del secolo XVI) entro la cassa marmorea dell’altar maggiore della cripta e così andarono sacrilegamente perdute».
1856
L’Imperatore Francesco Giuseppe I, su richiesta del Vescovo Monsignor Giovanni Corti, decretò la rifusione dei danni a spese dello Stato, la confezione di due nuovi vasi d’oro, la traslazione della reliquia del Preziosissimo Sangue custodita nella Cappella Reale di S. Barbara e quella del Duomo di Mantova con una pubblica funzione espiatoria.
1864
A lui veniva dato per successore Mons. Carlo Savoja di Quingentole nel 1864 (28 Settembre) il quale con grande zelo attese a condurre a termine le pratiche già avanzate per rimettere in culto il Preziosissimo Sangue con la reliquia del Duomo e di S. Barbara nei nuovi Vasi d’oro dell’orefice Giovanni Bellezza di Milano.
1876
Nel giorno tradizionale dell’Ascensione 25 maggio si riaprì al culto il Santuario, sotterraneo chiuso fino dal 1848, si collocarono le Sacrate Reliquie, cioè la Reliquia che era in S. Barbara in uno e nell’altro parte della Reliquia custodita nel tesoro della Cattedrale. La solennità per l’inaugurazione durò otto giorni coll’intervento di sette Vescovi. Si illuminò la Cupola a gas, che riuscì di grande effetto. Diario di Mons. Domenico Menna:
«30 Aprile 1932 - ore 17.30»: si procede ad una eccezionale «apertura dei Sacri vasi. ... Dopo qualche tempo si riesce ad aprirli e si adorano profondamente. Tutti con la più sincera devozione li baciano e poi vengono riposti nella custodia. E giacchè» il 1° maggio sarebbe venuto «a Mantova S. Em.za il Sig. Card. Schuster, arcivescovo di Milano, si rinchiudono provvisoriamente per facilitarne l’apertura quando l’Em.mo Presule vorrà adorarli».
«1 Maggio 1932... 15 e 30, ... S. Andrea è rigurgitante di bimbi che, con fiori tra mano, attendono, inneggiando, di accompagnare la Madonna a casa sua. Mentre sfi la la processione il Cardinale scende nella cripta per adorarvi il Preziosissimo e baciare i Sacri Vasi, chiudenti il prezzo della nostra Redenzione».