venerdì 17 settembre 2010

Le parole di don Ulisse, assistente spirituale della Compagnia

Il ricostituirsi della “Compagnia del Preziosissimo Sangue” offre alla comunità cristiana mantovana una preziosa opportunità: ricollegarsi, con rinnovata consapevolezza, al segno fondante della propria storia. Non solo nel senso – che potrebbe rimanere esteriore – di recuperare una tradizione interrotta, ma anzitutto di riandare al signifi cato di quello che la reliquia è e
rappresenta. Se il riferimento è al Cristo che dona se stesso sul Calvario, far parte della “Compagnia” significa immettersi in un percorso spirituale esigente. È questo precisamente ciò che defi nisce lo “Statuto”, approvato dal vescovo, quando indica gli obblighi morali dei componenti la “Compagnia”: formazione spirituale permanente, preghiera, sacramenti, opere di misericordia sia spirituali sia corporali.
Si tratta di indicazioni forti, nel preciso senso che non propongono un generico devozionismo, sia pure riferito alla più insigne di tutte le reliquie, ma ne ricollegano la venerazione al mistero pasquale e alla dinamica battesimale della vita di ogni credente. Il compito di assistente spirituale, al quale il Vescovo mi ha chiamato, è solo un modesto e fraterno accompagnamento affinché l’esperienza laicale della “Compagnia” possa onorare e testimoniare la splendida intuizione che la lega all’amore del Cristo, il cui sangue è versato per noi e per tutti.

d. Ulisse Bresciani
Parroco di S. Andrea - Assistente spirituale della Compagnia